Lo evidenzia uno studio pubblicato su Medical Cannabis and Cannabinoids
I pazienti che fanno uso di cannabis medica testimoniano un miglioramento continuativo nella qualità della loro vita. Lo evidenzia uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Medical Cannabis and Cannbinoids che è stato realizzato da ricercatori affiliati al Lake Erie College of Osteopathic Medicine, e che ha esplorato l'incidenza della cannabis medica sul benessere fisico ed emotivo dei pazienti.
I ricercatori hanno reclutato pazienti ai quali era stata consigliata dal medico l'uso di cannabis per trattare diverse condizioni sanitarie nell'ambito del Programma di Cannabis Medica della Pennsylvania (PAMMP). Durante i 90 giorni di studio, i partecipanti hanno compilato quattro sondaggi per descrivere le loro esperienze con la cannabis medica e il proprio stato di benessere fisico ed emotivo.
I risultati hanno evidenziato che numerosi pazienti hanno percepito miglioramenti nelle funzioni fisiche e sociali, nei livelli di energia e nel benessere emotivo già nei primi 30 giorni dall'inizio dell'uso di cannabis medica. È stata inoltre segnalata una significativa riduzione nei livelli di dolore, affaticamento e limitazioni emotive. Gli effetti positivi rilevati nei primi 30 giorni si sono mantenuti costanti per tutta la durata dello studio, come sottolineato dai ricercatori.
"Gli esiti dimostrano che la cannabis medica, se somministrata in modo sicuro, può elevare la qualità della vita dell'individuo," hanno scritto gli autori dello studio. "I partecipanti hanno riportato un calo significativo nelle limitazioni emotive, nell'affaticamento e nei livelli di dolore."
Lo studio ha anche rivelato che la frequenza d'uso della cannabis medica può influenzare la salute e il benessere generale del paziente. Coloro che hanno utilizzato la cannabis medica solamente una volta al giorno hanno mostrato risultati migliori nelle valutazioni generali della salute rispetto a coloro che ne hanno fatto un uso più frequente. Inoltre, i partecipanti che hanno usato la cannabis medica per trattare la dipendenza da oppioidi hanno consumato quantità significativamente maggiori di THC, il composto maggiormente responsabile degli effetti psicoattivi della cannabis, rispetto a coloro che l'hanno utilizzata per ansia, dolore cronico o malattie infiammatorie intestinali.
Le differenze a seconda dei prodotti utilizzati
I ricercatori hanno inoltre individuato differenze negli effetti della cannabis medica sui pazienti a seconda del tipo di cannabis utilizzato. I pazienti che hanno utilizzato cartucce per vaporizzatori o concentrati di cannabis tendevano ad essere più giovani e hanno sperimentato un aumento significativamente maggiore nei punteggi di benessere emotivo rispetto ai partecipanti che hanno utilizzato prodotti a base di fiori di cannabis essiccati.
Gli esiti dello studio hanno anche mostrato che l'uso di alcol influenzava i benefici della cannabis medica per i partecipanti allo studio. I pazienti che hanno utilizzato sia cannabis medica che alcol hanno riportato livelli di energia più bassi e un minore benessere emotivo, portando i ricercatori a notare che "la combinazione potrebbe non essere ideale."
Gli autori hanno poi scritto che lo studio ha rivelato "intuizioni preziose sugli effetti della cannabis medica sulla qualità della vita e ha evidenziato i potenziali benefici associati al suo uso." Hanno aggiunto che la ricerca in corso sta cercando di valutare i benefici della cannabis medica oltre i 90 giorni per determinare le potenziali tendenze a lungo termine dell'uso continuato, sottolineando che sono necessari ulteriori studi per comprendere il meccanismo d'azione sottostante.
Ma le ricerche in questo campo sono diverse e articolate, eccone alcune tra le pubblicazioni scientifiche più recenti
Cannabis e qualità della vita: gli studi precedenti
In uno studio australiano su 3.100 soggetti con condizioni mediche tra cui cancro, ansia e dolore cronico pubblicato l'anno scorso su JAMA, i ricercatori hanno scoperto che i pazienti trattati con cannabis medica hanno riscontrato miglioramenti significativi e duraturi nella loro qualità della vita correlata alla salute. "Quando abbiamo un farmaco come la cannabis che agisce perché migliora l'ansia, riduce la depressione, migliora il sonno e riduce il dolore, il paziente si trova in una situazione in cui la qualità generale della vita è migliorata", sottolinea il dottor Marco Bertolotto commentando lo studio: "Non è poca cosa, è già tantissimo, perché quando non abbiamo le armi per curare - un dolore cronico, se andiamo alla causa, è irrisolvibile - nel momento in cui rendiamo la qualità della vita del paziente migliore, abbiamo fatto un grande lavoro".
Un altro lavoro scientifico che si esprime in questa direzione, sottolineando che i risultati sono stati mantenuti nel tempo, è stato pubblicato su Expert Review of Clinical Pharmacology ed è stato curato dai ricercatori di due diversi dipartimenti dell'Imperial College di Londra, insieme alla NHS Foundation Trust e alla clinica specializzata Sapphire a partire dai dati dei pazienti arruolati nel registro della cannabis medica del Regno Unito. "Questo studio osservazionale suggerisce che l'inizio del trattamento con cannabis medica è associato a un miglioramento della qualità della vita associata alla salute in generale, così come dei sintomi specifici del sonno e dell'ansia fino a 12 mesi nei pazienti con patologia cronica".
Secondo un altro recente studio, curato sempre dai ricercatori dell'Imperial College, la cannabis si è dimostrata efficace nell’alleviare il dolore cronico e l’ansia nei pazienti, migliorando al contempo la loro qualità della vita. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica Expert Review of Neurotherapeutics. Per farlo hanno confrontato gli effetti della cannabis su due gruppi: 711 pazienti con dolore cronico e ansia e 543 pazienti con dolore senza ansia.
Stessa conclusione alla quale è giunto uno studio prospettico effettuato su circa 10mila pazienti trattati con cannabis medica in Israele, pubblicato su Frontiers in Medicine. Secondo le conclusioni dello studio durato 3 anni, alla luce dei dati raccolti, complessivamente, il 70,6% dei pazienti ha ritenuto il trattamento di 6 mesi un successo, con conseguente miglioramento della qualità della vita e netta diminuzione del dolore.
Conclusioni simili a quelle di un lavoro del 2020 pubblicato su Cannabis and Cannabinoid Research, che ha anche mostrato che i pazienti che usano cannabis medica hanno effettuato meno visite in ospedale ed utilizzato meno farmaci. In particolare i risultati dello studio hanno mostrato che i pazienti di cannabis medica hanno riportato una qualità di vita migliore dell'8% circa, una riduzione del 9% dei punteggi deldolore e una riduzione del 12% dei punteggi dell'ansia. Hanno anche riferito di usare il 14% in meno di farmaci su prescrizione, di avere il 39% in meno di probabilità di aver visitato un pronto soccorso e il 46% in meno di essere stati ricoverati in ospedale nel mese precedente all'indagine.