La cannabis nel trattamento delle Miastenia Gravis nell'esperienza della dottoressa Verena Mutschlechner
La Miastenia gravis (MG) è una malattia autoimmune cronica che compromette la trasmissione neuromuscolare, interferendo con la comunicazione tra nervi e muscoli. I pazienti affetti da MG manifestano una debolezza muscolare fluttuante, che peggiora con l’attività fisica e migliora con il riposo. I muscoli coinvolti includono quelli responsabili di funzioni vitali, come la respirazione, la deglutizione e il movimento degli occhi.
Sintomi della Miastenia Gravis
I sintomi variano da paziente a paziente, ma i più comuni sono:
- Ptosi (abbassamento delle palpebre)
- Diplopia (visione doppia)
- Difficoltà nella masticazione e nella deglutizione
- Debolezza degli arti
- Problemi respiratori
Il trattamento convenzionale include farmaci immunosoppressori, corticosteroidi e la plasmaferesi. Tuttavia, recentemente è cresciuto l’interesse per l’uso della cannabis terapeutica come potenziale trattamento aggiuntivo per migliorare la qualità di vita dei pazienti con miastenia gravis.
Cannabis e Miastenia Gravis: prime evidenze
Alcuni studi preliminari suggeriscono che i cannabinoidi, in particolare il CBD e il THC, potrebbero essere utili nel trattamento della MG. Il Dr. Allan Frankel della GreenBridge Medical ha riportato miglioramenti in pazienti con MG trattati con CBD, THC e THC-Acido. In particolare, la cannabis in forma cruda, non riscaldata e non decarbossilata, sembra avere un effetto più marcato nel ripristino della trasmissione neuromuscolare. Frankel ha osservato miglioramenti significativi nella forza muscolare dei pazienti, ma ha sottolineato la mancanza di dati specifici sui dosaggi.
Meccanismo di azione del CBD
Il CBD (cannabidiolo) interagisce con il sistema endocannabinoide, modulando recettori come il CB1 e il 5-HT1A, che svolgono ruoli chiave nel controllo di funzioni centrali come l’infiammazione e la trasmissione neuromuscolare. Il CBD ha un effetto neuroprotettivo e antinfiammatorio, agendo principalmente su recettori localizzati nel sistema nervoso centrale e periferico.
Questo cannabinoide non solo migliora la comunicazione tra i nervi e i muscoli, ma potrebbe anche regolare la risposta immunitaria, attenuando i processi autoimmuni tipici della miastenia gravis. La sua azione modulante sul sistema nervoso centrale suggerisce che potrebbe ridurre i sintomi di debolezza muscolare e migliorare la qualità del sonno nei pazienti affetti da MG.
Studi preclinici e benefici potenziali
Uno studio preclinico su modelli animali ha evidenziato che i cannabinoidi potrebbero invertire il fallimento della trasmissione neuromuscolare, suggerendo un potenziale beneficio per il trattamento della miastenia gravis. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi clinici per confermare questi risultati negli esseri umani. Nonostante ciò, alcuni pazienti hanno già sperimentato miglioramenti tangibili con l’uso di cannabis medica. Un esempio è il caso che ho seguito e che ha riportato miglioramenti significativi nei sintomi di diplopia e nella forza muscolare di un paziente di 46 anni affetto da miastenia gravis. Questo paziente ha anche riferito una significativa riduzione del dolore e un miglioramento della qualità del sonno senza effetti collaterali negativi, con una riduzione progressiva della terapia a base di corticosteroidi sotto controllo del medico neurologo.
Conclusioni e prospettive future
L’uso della cannabis medica e del CBD per il trattamento della miastenia gravis mostra un potenziale promettente, ma è ancora una strada poco esplorata dal punto di vista clinico. Gli effetti neuroprotettivi e antinfiammatori del CBD, insieme alla sua capacità di migliorare la trasmissione neuromuscolare, suggeriscono che potrebbe essere un’opzione terapeutica utile per gestire i sintomi di questa malattia.
In futuro, saranno necessari studi clinici su larga scala per confermare questi risultati preliminari e per determinare i dosaggi ottimali. La cannabis terapeutica potrebbe rappresentare un’opportunità innovativa per migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti da miastenia gravis, specialmente in combinazione con le terapie convenzionali.