Secondo uno studio statunitense condotto sui gemelli e le loro famiglie, il consumo occasionale di cannabis non ha particolari effetti sulla salute fisica. Ecco tutti i dettagli e i risultati della ricerca.
Consumo occasionale di cannabis ed effetti sulla salute: lo studio sui gemelli
Con il mercato in costante crescita e l’interesse sempre maggiore da parte dei governi che si avviano o vogliono avviarsi verso la legalizzazione sia per scopo terapeutico che ludico, i riflettori sono sempre più puntati sulla cannabis e sui suoi possibili effetti sul corpo umano. Nello specifico, l’attenzione ora si rivolge al consumo occasionale, per il quale, fino ad ora, non sono stati evidenziati particolari effetti collaterali.
Di recente, ad approfondire le possibili conseguenze del consumo occasionale di cannabis sulla salute fisica è stato un team del Dipartimento di Psichiatria dell’Università del Colorado (Anschutz Medical Campus). Lo studio analizza gli effetti della cannabis sulla salute e ha coinvolto 677 persone (308 coppie di gemelli) tra i 25 e i 35 anni. E' stato pubblicato su Drug and Alcohol Dependence con il titolo The effects of cannabis use on physical health: A co-twin control study ed è disponibile anche sul sito del National Center for Biotechnology Information,
La scelta di coinvolgere nello studio coppie di gemelli è motivata dalle stesse ragioni che hanno posto le basi per lo studio longitudinale su cannabis e quoziente intellettivo. La ricerca sull’influenza del consumo di cannabis sull’antropometria — la condizione del corpo umano nel suo insieme —, sulla funzione cardiovascolare e polmonare e su altri indicatori della salute fisica ha riportato in passato risultati contrastanti. Un’analisi condotta su individui gemelli, invece, potrebbe portare maggiore chiarezza in particolare sulla possibile correlazione tra frequenza del consumo di cannabis e salute generale dell’organismo.
I ricercatori, dopo aver controllato i fattori genetici e ambientali degli individui coinvolti per capire le caratteristiche principali dei singoli e le eventuali interferenze esterne, hanno eseguito modelli multilivello per verificare se le associazioni fenotipiche più significative fossero rimaste allo stesso stadio sia tra i gemelli che all’interno della famiglia nella quale vivevano. In particolare, sono state osservate le correlazioni tra uso di cannabis occasionale (ossia una volta a settimana) ed esercizio fisico, ritmo cardiaco e perdita dell’appetito.
I risultati dello studio
Dallo studio è emerso che, a livello fenotipico, l'uso di cannabis negli adolescenti è stato associato a un minore impegno nell'esercizio fisico da parte degli adulti (b = - 0,846 min, p = .000), mentre l'uso di cannabis negli adulti è stato associato a una frequenza cardiaca a riposo più bassa (FC; b = - 0,170 bpm, p = .001) e a una perdita di appetito più frequente (b = 0,018, p = .000).
Solo gli effetti tra le famiglie erano significativi: in relazione al coinvolgimento nell'esercizio fisico per l'uso di cannabis tra gli adolescenti (b = - 1.147 min, p = .000) e in relazione alla frequenza della perdita di appetito per l'uso di cannabis negli adulti (b = 0.041, p = .002).
In conclusione, spiegano i ricercatori, “le associazioni tra l'uso di cannabis con l'impegno nell'esercizio e la frequenza della perdita di appetito sono spiegate dal contesto e dalla confusione familiare, mentre l'associazione tra l'uso di cannabis e la frequenza cardiaca a riposo non lo era. Questi risultati non supportano un'associazione causale tra l'uso di cannabis una volta alla settimana e gli effetti negativi sulla salute fisica tra gli adulti di età compresa tra 25 e 35 anni”.
Martina Sgorlon