Un gruppo di scienziati israeliani ha analizzato i dati di 2970 pazienti oncologici trattati con cannabis medica tra il 2015 e il 2017 e ha riscontrato effetti benefici su molti sintomi. L'età media era di 59,5 anni e il 54,6% erano donne. Circa un quarto dei pazienti (26,7%) aveva precedenti esperienze con il farmaco. I tipi più frequenti di cancro riguardavano il seno (20,7%), il polmone (13,6%), il pancreas (8,1%) e l'intestino (7,9%).
Lo studio, al quale ha partecipato anche il dottor Raphael Mechoulam, considerato il padre della ricerca sui cannabinoidi e che abbiamo intervistato a Gerusalemme poco tempo fa, è stato pubblicato sull'European Journal of Internal Medicine.
Dopo sei mesi di follow-up, 902 pazienti sono deceduti e 682 hanno interrotto il trattamento. Dei restanti, 1211 (60,6%) hanno risposto e il 95,9% ha riportato un miglioramento delle loro condizioni rispetto all'uso di cannabis, 45 pazienti (3,7%) non hanno riportato cambiamenti e quattro pazienti (0,3%) hanno riportato un peggioramento delle condizioni cliniche. I sintomi principali erano disturbi del sonno (78%), dolore (78%), debolezza (73%), nausea (65%) e mancanza di appetito (49%).
Gli autori hanno concluso che la cannabis "come trattamento palliativo per i malati di cancro sembra essere un'opzione ben tollerata, efficace e sicura per aiutare i pazienti a far fronte ai sintomi correlati alla malignità".
Redazione di cannabisterapeutica.info