Un ente per la ricerca del governo statunitense, il National Institute on Drug Abuse (NIDA) ha riconosciuto - senza fare troppo rumore - che la cannabis è in grado di sopprimere alcuni tipi di cellule del cancro e ridurre le dimensioni di altri generi di neoplasie. Un esempio di cui aumentano le evidenze scientifiche riguarda il glioma, tumore del sistema nervoso centrale che determina l’80% dei tumori maligni nell’uomo. Ne abbiamo parlato in diversi articoli, anche citando testimonianze di pazienti come Alysa Erwin.
Cancro e cannabis: la conferma del NIDA
In una pagina del proprio sito web, la NIDA riassume il punto di vista della comunità scientifica governativa americana, riconoscendo alcune potenzialità terapeutiche dei cannabinoidi ma sottolineando che la FDA (l’agenzia federale per il controllo su farmaci e alimentari, dalla quale la NIDA dipende) richiede un gran numero di dati clinici prima di riconoscere l’efficacia terapeutica di una sostanza. Anche per questo motivo la cannabis resta ancora nella tabella delle sostanze ad alto rischio di abuso e senza valore terapeutico, negli Stati Uniti come in altri paesi. Questo nonostante 23 stati nordamericani, oltre al Canada, hanno varato leggi sulla cannabis terapeutica per numerose condizioni patologiche.
Le scarne informazioni contenute sul sito web della NIDA riguardo alle proprietà medicinali della cannabis sono state aggiornate nel mese di aprile 2015, ammettendo finalmente in modo ufficiale le possibili proprietà terapeutiche della cannabis. Quest’ammissione segue nuovi studi su cavie da laboratorio che confermano la riduzione fino a un decimo delle masse tumorali causate dal glioma, con o senza associazione a radioterapia.
Questo aggiornamento nelle informazioni ufficiali degli enti scientifici controllati dal governo statunitense viene dopo le pagine dedicate ai cannabinoidi del National Cancer Institute, che già da mesi elenca in modo più dettagliato la storia, le condizioni finora trattate e lo stato attuale degli studi scientifici.
Lo Stato americano del Colorado, con la legge più evoluta nei confronti della cannabis nei suoi molteplici utilizzi, è diventato meta di pazienti che incontrano medici e scienziati liberi di proseguire fondamentali ricerche contro malattie gravissime. Colorado Public Radio ha recentemente pubblicato una notizia su decine di pazienti e famiglie coinvolte in uno studio sulle modalità di utilizzo dei cannabinoidi per il controllo palliativo o la terapia del cancro in pediatria.
Stefano Mariani