Pubblichiamo qui di seguito un articolo su cannabis e prescrizione medica scritto da Giacomo Meschiari, già direttore di laboratorio di una farmacia galenica e oggi account manager per PKE, società che fornisce servizi di gestione dati, marketing e comunicazione nell’ambito della sanità italiana, che l'aveva precedentemente pubblicato.
In Italia utilizzare la pianta di cannabis a scopo terapeutico è legale dal 2013 come vi avevamo anticipato nell’articolo precedente (Cannabis medicinale in Italia). Il mercato della cannabis medicinale è in forte crescita: i professionisti della salute che si occupano dell’argomento aumentano ogni anno così come il fabbisogno dei pazienti. PKE ha profilato più di 2500 professionisti con un particolare interesse digitale per la cannabis terapeutica, ma quanti sono effettivamente i prescrittori e i potenziali prescrittori?Cosa pensano di questa terapia?
Per approfondire l’argomento, abbiamo sottoposto una survey alla community Welfarelink: molti medici hanno mostrato interesse per l’argomento ma la maggior parte di questi è risultato poco informato e non sempre incline alla prescrizione di cannabinoidi.
Un medico su quattro prescrive cannabis
Questo mercato subisce numerosi condizionamenti sia da parte della legislazione, molto stringente, sia per difficoltà nel reperire la materia prima. Tuttavia, la comunità di medici prescrittori sta diventando sempre più numerosa, un medico su quattro (il 25% del campione) prescrive preparati a base di cannabis terapeutica. Di questi, più dell’80% risulta soddisfatto dei risultati ottenuti per il trattamento di diverse patologie o quantomeno della loro sintomatologia.
“Dal 2013 ad oggi ho trattato oltre 5000 pazienti con cannabis medica, ho pubblicato 2 studi edattualmente ho in pubblicazione uno studio su 600 pazienti che incrocia i dati clinici con dati geneticievidenziando l'importanza della variabilità genetica di 12 alleli nella risposta alla terapia con cannabis."
Tuttavia, i medici prescrittori presentano delle difficoltà comuni come la mancanza di direttive precise sui dosaggi e sulle vie di somministrazione oltre alla difficoltà nel reperire i preparati.
Comunicazione poco efficace e scarsa informazione?
Il 75% del campione ha una scarsa o nessuna conoscenza della materia. Di questi, il 22% mostra delle perplessità legate all’efficacia delle terapie a base di cannabinoidi, difficoltà legate a questioni burocratiche o per la mancanza di linee guida precise per quanto riguarda i dosaggi.
Il 52% dei medici vorrebbe avere più informazioni sulla prescrizione
“Mi piacerebbe che qualche informatore venisse a parlarmi della tipologia di offerta di preparati”
“Non sono abbastanza informata per prescriverla... se ci fossero dei corsi on line li farei volentieri!”
Alla luce dei risultati ottenuti dalla survey, è chiaro che la classe medica sia interessata o quantomeno voglia approfondire l’argomento. Cosa possiamo fare per soddisfare queste esigenze?
Giacomo Meschiari - Account manager di PKE Srl