L'efficacia della cannabis nel trattare la depressione secondo la letteratura scientifica
L'interesse verso i cannabinoidi nel campo del trattamento dei disturbi della psiche, inclusa la depressione, ha visto una crescita esponenziale negli ultimi anni.
I cannabinoidi, sostanze presenti nella cannabis, sono studiati per le loro potenziali proprietà terapeutiche: in particolare il delta-9-tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD). Questi componenti interagiscono con il sistema endocannabinoide del corpo, un complesso sistema di segnalazione coinvolto nella regolazione di varie funzioni, tra cui l'umore, il dolore e l'appetito.
Le potenzialità dei cannabinoidi come possibili trattamenti per patologia psichiatriche, si basano sulla loro capacità di influenzare direttamente o indirettamente questo sistema, offrendo un nuovo orizzonte di possibilità per affrontare disturbi complessi come la depressione.
Il CBD come molecola del futuro per le psicosi
Tanto che di recente è stato avviato uno studio che dovrebbe coinvolgere 1000 pazienti arruolati da istituti di ricerca di 35 Paesi diversi, per capire se il CBD possa essere considerato come la molecola del futuro per trattare le psicosi, e se sia in grado di prevenirle nelle persone ad alto rischio di svilupparla.
Secondo i dati dell'Istituto Superiore di Sanità in Italia circa il 6% della popolazione adulta soffre di sintomi depressivi, con percentuali che aumentano tra le persone con condizioni socio-economiche svantaggiate o affette da patologie croniche. Tra gli anziani, la prevalenza dei sintomi depressivi varia dal 9% al 30% a seconda delle condizioni economiche e di salute. Le statistiche indicano anche una significativa percentuale di individui che non cercano aiuto per questi sintomi.
Cannabis e depressione: la ricerca scientifica
La letteratura scientifica sulla cannabis e il suo impiego nel trattamento della depressione presenta un panorama variegato e in continua evoluzione. Studi preclinici e ricerche su piccola scala hanno esplorato l'efficacia del THC e del CBD, i principali cannabinoidi, nel modulare gli aspetti legati all'umore e alla depressione.
Cannabis efficace per la depressione cronica
Uno degli studi più recenti sul tema è stato pubblicato lo scorso mese sulla rivista sottoposta a revisione paritaria Pharmacopsychiatry e condotto da ricercatori del LVR University Hospital di Essen, in Germania, in collaborazione con Algea Care, una piattaforma leader di telemedicina per la cannabis in Europa. I risultati hanno dimostrato che i pazienti hanno riscontrato un miglioramento significativo utilizzando la cannabis medica, con una riduzione significativa del tasso di gravità della loro depressione riportato. La ricerca ha inoltre riportato che la cannabis medica non ha causato effetti collaterali gravi nei partecipanti allo studio.
"La cannabis medica è stata ben tollerata e il tasso di abbandono è stato paragonabile a quelli nei trial clinici sui farmaci antidepressivi", hanno scritto gli autori della ricerca. "I pazienti hanno riportato una riduzione clinicamente significativa della gravità della depressione."
In un altro lavoro interessante pubblicato nel 2022 su Expert Review of Neurotherapeutics i ricercatori dell'Imperial College di Londra, insieme a quella della Sapphire medical clinics, hanno analizzato i dati di 129 pazienti del registro della cannabis medica nel Regno Unito per scrivere che: "Il trattamento con prodotti a base di cannabis medica sono stati associati a riduzioni della gravità della depressione a 1, 3 e 6 mesi. Le limitazioni del disegno dello studio implicano che non si possa dimostrare una relazione causale. Questa analisi fornisce spunti per ulteriori studi in contesti di sperimentazione clinica".
Idee che trovano conferma nelle conclusioni di un studio precedente, pubblicato nel 2022 su Frontiers in Pharmacology, dove i ricercatori fanno notare che: "L'uso di cannabis medicinale è stato associato a una riduzione della depressione autoriportata (tramite questionari e follow-up, ndr). Gli utenti di cannabis medicinale hanno inoltre riferito di avere un sonno migliore, una qualità della vita superiore e meno dolore in media. L'inizio dell'uso di cannabis medicinale durante il periodo di follow-up è stato associato a una diminuzione significativa dei sintomi di ansia e depressione, effetto che non è stato osservato nei controlli che non hanno mai iniziato l'uso di cannabis", concludendo che: "L'uso di cannabis medicinale può ridurre i sintomi di ansia e depressione nelle popolazioni clinicamente ansiose e depresse. Studi futuri controllati con placebo sono necessari per replicare questi risultati e per determinare la via di somministrazione, la dose e le caratteristiche della formulazione del prodotto per ottimizzare gli esiti clinici".
Gli studi precedenti
Secondo un ampio studio retrospettivo messo a punto da ricercatori canadesi utilizzando i dati disponibili a livello nazionale, sul lungo periodo, ad almeno 12 mesi dall’inizio del trattamento, i pazienti affetti da ansia hanno avuto una diminuzione media dei punteggi superiore alla minima differenza importante (MCID) — ossia, nei risultati di un trattamento, il più piccolo cambiamento significativo — di 4, e lo stesso è stato osservato, a distanza di 18 mesi, per i pazienti che soffrivano di depressione, dove la diminuzione media segnava più della minima differenza importante di 5.
Nel 2020, invece, è stato pubblicato uno studio su nel quale i ricercatori puntualizzano che la cannabis, e i fiori in particolare, sono una sostanza in grado di dare sollievo immediato dai sintomi nei pazienti che soffrono di depressione. I ricercatori dell'Università del New Mexico hanno effettuato un sondaggio su 1819 persone che hanno completato 5876 sessioni di auto-somministrazione di cannabis utilizzando un'app tra il 2016 e il 2019, con l'obiettivo di misurare in tempo reale gli effetti sui sintomi della depressione.
Nelle conclusioni pubblicate sul The Yale Journal of Biology and Medicine scrivono infatti che: "I risultati suggeriscono che, almeno a breve termine, la stragrande maggioranza dei pazienti che usano cannabis sperimentano effetti antidepressivi, anche se l'entità dell'effetto e l'estensione delle esperienze di effetti collaterali variano con le proprietà chemiotipiche della pianta".
In molti studi, dopo aver messo l'accento sui benefici della cannabis nel trattamento della depressione, viene sottolineata la necessità di condurre ulteriori ricerche cliniche, in particolar modo studi in doppio cieco per confrontare gli effetti della cannabis con quelli dei placebo.