Per la prima volta un team di biologi ha definito le modalità con cui le cellule della pianta di cannabis producono i cannabinoidi.
Lo studio, pubblicato tempo fa su Current Biology e curato dai ricercatori dell'Università della British Columbia, rivela i microambienti in cui il THC viene prodotto e trasportato nei tricomi della cannabis e fa luce su diversi punti critici nel percorso di produzione di THC o CBD all'interno della cellula.
Ad oggi ci sono diverse aziende biotecnologiche che producono cannabinoidi in colture cellulari di lievito ma, nonostante questo, i meccanismi con i quali la pianta lo fa naturalmente, erano ancora in parte sconosciuti.
Cannabis e cannabinoidi: svelato il meccanismo di produzione
"Questo ci aiuta a capire come le cellule dei tricomi della cannabis possano produrre quantità massicce di tetraidrocannabinolo (THC) e terpeni - composti che sono tossici per le cellule della pianta in quantità elevate - senza avvelenarsi", spiega il dottor Sam Livingston, botanico dell'Università della British Columbia che ha guidato la ricerca, sottolineando che "Questo nuovo modello può aiutare gli approcci della biologia sintetica per la produzione di cannabinoidi nel lievito, che è usato abitualmente nelle biotecnologie. Senza questi 'trucchi' non si otterrà mai una produzione efficiente".
I ricercatori canadesi partono spiegando che per secoli, gli esseri umani hanno coltivato la cannabis per le proprietà farmacologiche che derivano dal consumo dei suoi metaboliti specializzati e sottolineano che oggi, la produzione dell'industria canadese della cannabis che vale 2,6 miliardi di dollari l'anno, si basa in gran parte sull'attività biologica di minuscoli ammassi di cellule, i tricomi ghiandolari, che si trovano principalmente sui fiori della pianta.
La "supercellula" della cannabis
Il dottor Livingston e la coautrice dottoressa Lacey Samuels hanno usato il congelamento rapido dei tricomi ghiandolari di cannabis per immobilizzare le strutture cellulari della pianta e i metaboliti in situ. Questo ha permesso loro di studiare i tricomi ghiandolari della cannabis usando microscopi elettronici che hanno rivelato la struttura cellulare a livello nanometrico, dimostrando che le cellule metabolicamente attive della cannabis formano una "supercellula" che agisce come una minuscola biofabbrica metabolica.
Insomma, secondo gli autori è una ricerca che aiuta a definire le vie di trasporto subcellulari che la cannabis utilizza per creare una conduttura efficiente dalle materie prime ai prodotti finali senza accumulare tossine o prodotti di scarto.
"Per più di 40 anni, tutto ciò che pensavamo sulle cellule della cannabis era impreciso perché si basava su una microscopia elettronica datata", dice la dottoressa Samuels, biologo presso la UBC. "Questo lavoro definisce come le cellule della cannabis producono il loro prodotto. È un cambiamento di paradigma dopo molti anni, che produce una nuova visione della produzione di cannabinoidi".
Redazione di Cannabisterapeutica.info