Il cannabigerolo è il responsabile di gran parte degli effetti medicali della cannabis ma molte persone nemmeno sanno dell'esistenza di questo cannabinoide. Questo perché il CBG agisce dietro la ribalta della scena e gli scienziati stanno iniziando a studiarlo solo negli ultimi tempi.
Il CBG è da considerarsi, secondo i ricercatori, come la "cellula staminale" di molte sostanze chimiche della cannabis, THC e CBD - le due più conosciute - comprese. Il cannabigerolo si converte, grazie all'azione di alcuni enzimi, in altri tipi di cannabinoidi, e questa è la ragione per cui viene reperito in basse concentrazioni in molte varietà di cannabis.
Oltre al ruolo di formare altri cannabinoidi, il CBG ha delle proprietà importanti dal punto di vista terapeutico. La dottoressa Bonni Goldstein, direttore medico di Canna-Centers, ha spiegato come il CBG inibisca l'assorbimento di una sostanza chimica di nome GABA, con gli stessi meccanismi dei cannabinoidi. "L'inibizione del GABA tramite il CBG porta al rilassamento dei muscoli e all'alleviamento dell'ansia come avviene con il CBD, e in più sembra essere utile contro la depressione". Inoltre i primi studi suggeriscono che possa avere anche effetti antinfiammatori e antiossidanti.
E c'è uno studio italiano, realizzato dai ricercatori del dipartimento di Farmacia dell'Università di Napoli Federico II, insieme ai medici del reparto di Diagnostica dell'Ospedale dei Pellegrini, sempre di Napoli, uniti ai ricercatori del CNR di Pozzuoli, che ha osservato proprio come agisca il CBG in un modello di infiammazione intestinale concludendo che "il cannabigerolo è una nuova opportunità terapeutica per chi soffra della patologia indicata".
Altri studi pre-clinici suggeriscono l'uso del CBG come inibitore del COX-2, e gli effetti sarebbero simili a quelli ottenuti con i farmaci della famiglia dei FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei).
Sicuramente saranno necessari altri studi per determinare quale sia davvero il potenziale terapeutico del CBG, ma è importante sapere che ci sono altri principi oltre al CBD e al THC che possano aiutare i pazienti, magari senza che loro nemmeno lo sappiano.