"Le proprietà anticancro del cannabidiolo, cannabinoide non psicoattivo, (CBD) sono state dimostrate su diversi tipi di tumore". Inizia così l'abstract di uno studio che ha fatto un passo in avanti nell'analizzare i meccanismi anti-cancro del CBD. I ricercatori infatti hanno proposto diversi target molecolari per il CBD, inclusi i recettori dei cannabinoidi e alcuni canali ionici della membrana plasmatica, riuscendo a dimostrare le linee cellulari derivate da una forma molto aggressiva di leucemia (la leucemia linfoblastica acuta a linfociti T), sono altamente sensibili al trattamento con CBD.
Si tratta di un tipo di tumore resistente alla chemioterapia e che ha un alto rischio di recidiva; non solo, perché il tasso di sopravvivenza a cinque anni è inferiore al 25%: ecco perché secondo gli autori dello studio sono necessarie nuove strategie terapeutiche per trattare questo tipo di cancro.
E i ricercatori hanno ben pensato di partire dalla cannabis, anche perché, scrivono: "Recentemente sono stati trovati due fitocannabinoidi, Δ9-tetraidrocannabinolo (THC) e cannabidiolo (CBD) con proprietà antitumorali". Per cui hanno deciso di concentrare i propri sforzi sul CBD sperimentandolo sulle cellule tumorali.
E nell'articolo pubblicato sulla rivista Cell Death & Disease, che fa parte del network di Nature, i ricercatori scrivono che in questa patologia "Il CBD prende di mira direttamente i mitocondri (i propulsori delle cellule, ndr) inducendo le cellule ad autofagia e morte cellulare". Questo avviene perché il CBD ne altera la capacità di gestire il calcio, con un sovraccarico che porta alla morte cellulare. Nelle conclusioni riportano che: "Considerando il ruolo chiave dei mitocondri nella riprogrammazione oncogenica, il CBD può essere un candidato plausibile per essere incluso nei protocolli chemioterapici".
Redazione di cannabisterapeutica.info