Canapa in cucina: la (ri)scoperta di un Superfood

Canapa in cucina: la (ri)scoperta di un Superfood

Le proprietà di olio e semi di canapa raccontate dal medico nutrizionista Giovanni Fuppi per ecopassion®

Originaria della Siberia meridionale, la canapa è oggi coltivata praticamente in ogni parte del mondo. La sua larga diffusione è data dalle molteplici applicazioni di quanto si può ottenere da ogni sua parte; parafrasando un noto detto popolare che viene generalmente riferito ai suini, della canapa non si butta via niente! Le notizie sul suo utilizzo anche nell’alimentazione umana ed animale si perdono nella notte dei tempi e prove sull'uso della canapa come cibo si hanno fin dai tempi del Neolitico, testimoniate dal ritrovamento di alcuni semi fossilizzati in grotte dell’Est Europa. La coltivazione della canapa è rimasta fiorente fino agli anni ’30, quando negli Stati Uniti venne approvata una legge che proibiva la coltivazione di qualsiasi tipo di canapa, incluso per scopi industriali o medicamentosi. Da allora negli USA e nel resto del mondo la produzione di questo eclettico vegetale ha subito una netta riduzione. Ciò ha rappresentato sicuramente un danno per l’ambiente perché la coltivazione della canapa presenta una serie di innumerevoli vantaggi e contribuisce agli obiettivi del Green Deal europeo quali:

  • Stoccaggio dell'anidride carbonica: un ettaro di canapa è in grado di assorbire da 9 a 15 tonnellate di CO2, una quantità analoga a quella sequestrata da una giovane foresta, con il vantaggio che le piante di canapa crescono in solo cinque mesi. 
  • Rottura del ciclo delle malattie delle colture: se utilizzata nella rotazione delle colture, la canapa è in grado di rompere il ciclo delle malattie parassitarie. Inoltre, la sua rapida crescita e la capacità di ombreggiamento impediscono la comparsa di piante infestanti. 
  • Prevenzione dell'erosione del suolo: il fitto fogliame della canapa funge da copertura naturale del suolo, riducendone la disidratazione e proteggendolo dall'erosione. La canapa copre il terreno già tre settimane dopo il germogliamento. 
  • Biodiversità: il ciclo di fioritura avviene solitamente tra luglio e settembre, in coincidenza con la mancanza di produzione di polline proveniente da altre colture. La canapa, oltre a produrre grandi quantità di polline, fornisce rifugio agli uccelli e i suoi semi sono un alimento per i volatili. 
  • Minore o nessun uso di pesticidi: la canapa non è soggetta ad essere parassitata da molti organismi grazie alla presenza sulla pianta di sostanze repellenti e predatori naturali; il che significa che nella maggior parte dei casi è possibile evitare l'uso di pesticidi, erbicidi e fungicidi. 

I semi di canapa

L’uso della canapa e dei suoi derivati nelle filiere alimentari è oggi sempre più diffuso: i semi di canapa ed i suoi derivati, naturalmente privi di componenti psicoattive, contengono elevati livelli di proteine ad alto valore biologico e notevoli quantità di fibre, vitamine, acidi grassi della serie Omega-3, minerali e sostanze con azione antiossidante. Di conseguenza, i semi di canapa decorticati possono fungere da alimento per il consumo umano, mentre i semi di canapa interi sono utilizzati come mangimi per animali. 

Proprietà della farina di canapa  

Dalla macinatura dei semi di canapa si ottiene una farina che sta acquistando sempre più popolarità grazie alle peculiarità nutrizionali che la rendono adatta a diversi regimi alimentari. La farina di canapa è un alimento ad alto valore nutritivo perché è ricca di moltissimi elementi fondamentali per salute dell’organismo; in particolare, i semi di canapa sono composti per quasi il 30% da catene proteiche ad alto valore biologico, in una combinazione unica rispetto agli altri alimenti del regno vegetale, dato che apportano in quantità significativa tutti gli aminoacidi essenziali, che sono molecole indispensabili per la sintesi delle proteine nel nostro organismo. Visto che i semi di canapa sono considerati come un alimento completo dal punto di vista proteico, nella dieta vegana il consumo di farina di canapa dovrebbe essere frequente e sistematico come anche in quella di chi pratica sport o attività fisica intensa. Relativamente al contenuto energetico, la farina di canapa apporta a parità di peso oltre il 25% di calorie in meno rispetto alle farine tradizionali può risultare quindi utile nei regimi ipocalorici, conferendo anche un maggior senso di sazietà grazie al generoso apporto di fibra.
L’utilizzo della farina di canapa può essere considerato anche nelle diete a basso carico glicemico per le persone che soffrono di diabete, poiché contiene una relativamente scarsa quantità di carboidrati assorbibili.
In ultimo, ma non per importanza, la farina di canapa non contiene glutine, rendendola quindi un ottimo ingrediente con il quale ottenere impasti per pane, torte, pizza, biscotti e pasta gluten free, adatti ad essere consumati dalle persone affette da celiachia o per chi presenta una sensibilità al glutine non celiaca. 

L’olio di canapa 

L'olio di canapa è un particolare olio che viene ricavato dai semi della Cannabis Sativa, mediante spremitura o estrazione. Gli oli di canapa di qualità migliore sono quelli spremuti a freddo e non raffinati e sono decisamente da preferire rispetto a quelli estratti con solventi chimici. Per mantenerne intatte le qualità e le proprietà nutritive è bene conservarlo in luogo fresco e asciutto, al riparo da fonti di luce e calore e riporlo in frigorifero dopo l'apertura. 

Proprietà dell’olio di canapa 

Analizzandone la composizione chimica, l’olio di canapa contiene solo un 10% di grassi saturi mentre il restante 90% è composto da acidi grassi insaturi. Dal punto di vista nutrizionale, l’olio di canapa è noto per essere una delle poche fonti alimentari di Acido Alfa Linolenico, che è l’importante precursore della famiglia dei salubri acidi grassi della serie Omega 3. Inoltre, il rapporto tra Omega 6 e Omega 3 è nell’ottimale proporzione di 3:1, come raccomandato dalle linee guida; al contrario, nella maggior parte di altri olii di semi consumati in Italia tale rapporto è nettamente e negativamente spostato verso gli Omega-6. Nell'olio di canapa sono inoltre presenti sia la vitamina E che alcuni fitosteroli. Per preservare le sue caratteristiche e peculiarità, l'olio di canapa dev'essere consumato preferibilmente a crudo, mentre per il suo basso punto di fumo non va impiegato nelle fritture. In virtù delle sue caratteristiche organolettiche e gustative (gradevolezza e delicatezza), l'olio di canapa si presta a condire soprattutto gli ortaggi crudi e cotti o ad essere consumato sul pane. Come nella farina, utilizzando i semi di Cannabis Sativa il rischio di contaminazione dell'olio da cannabinoidi psicoattivi è nullo. 

23 settembre 2024
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