Un appello al presidente Mattarella per fermare il nuovo codice della strada

Un appello al presidente Mattarella per fermare il nuovo codice della strada

L'iniziativa lanciata da Meglio Legale ha già superato le 100mila firme in due giorni

Un appello al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per chiedere lo stop del nuovo codice della strada, entrato in vigore il 14 dicembre scorso e che obbliga i pazienti che assumono cannabis (e anche altri farmaci stupefacenti) a scegliere se continuare a guidare la propria automobile o continuare a curarsi, seguendo il piano terapeutico assegnato dal proprio medico. 

E' la nuova inniziativa di Meglio Legale, suportata dalle associazioni di pazienti di settore, da realtà antiproibizioniste e altre appartenti alla società civile, che in due giorni ha già raccolto oltre 100mila firme

QUI il link per firmare l'iniziativa e qui sotto il testo della lettera per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. 
 

Caro Presidente,

 

Il 14 dicembre è entrato in vigore il nuovo codice della strada voluto dal Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. Le modifiche introdotte all’art. 187 prevedono il ritiro immediato della patente, la sospensione da uno a due anni e la eventuale revoca per 3 anni (che si aggiungono all’arresto fino a 1 anno e alla multa fino a 6mila euro) per il guidatore che risulti positivo a un test antidroga. Mentre per l’alcool bisognerà continuare a dimostrare il superamento di una soglia che prefigura lo stato di ebbrezza, per tutte le altre sostanze basterà la semplice positività ai test. Positività che non implica l’essere un pericolo alla guida, come ribadito da un’ampia letteratura giuridica in questi anni, e da ultimo da una sentenza della Corte di Cassazione (sent. 40543/21).

Ciò vale specialmente nel caso dei cannabinoidi che con i test salivari sono rilevabili fino a 80 ore dopo l’uso, e addirittura sono riscontrabili, in determinate circostanze, falsi positivi con l’utilizzo di farmaci antinfiammatori e con canapa light (con THC sotto lo 0,3%, dunque non una sostanza psicotropa).

A ciò si aggiunge che

 

  • Non sono previste deroghe per i pazienti con regolare prescrizione medica, nonostante l’uso terapeutico della cannabis sia legale dal 2007, con oltre 1,4 milioni di grammi distribuiti nel 2023;

  • Gli strumenti di rilevazione in dotazione alle forze dell’ordine non sono uniformi, e presentano diversi livelli di rilevabilità (cut-off) e dunque di imputabilità: 10 ng/ml per i carabinieri, 25 ng/ml per la polizia.

  • In Italia ci sono 6 milioni di consumatori di cannabis e l’impatto di una criminalizzazione massiva di così tante persone sarebbe disastroso su tribunali e carceri, già ampiamente gravati.

Per tutte queste ragioni, Presidente, chiediamo un suo intervento di mediazione che porti

  • alla modifica del ddl 1086 così come approvato dal Senato il 20 novembre 2024 con un decreto urgente che:

    1. Introduca deroghe per chi ha una prescrizione medica regolare per sostanze oggetto di test antidroga (cannabis, oppiacei, benzodiazepine, etc);

    2. Ripristini il principio della guida in stato alterato, discriminando così le condotte di chi mette a rischio la propria e altrui incolumità e di chi invece pur consumando sostanze psicoattivi non mette in atto comportamenti pericolosi

    3. Stabilisca livelli di rilevabilità certi e strumenti uniformi per garantire la certezza del diritto, come avviene in altri Paesi europei e come già avviene in Italia per l’alcol.

23 dicembre 2024
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