In questo momento Alysa sta sopravvivendo a un gravissimo tumore al cervello grazie all’estratto concentrato di cannabinoidi, che ha scelto insieme ai suoi genitori al posto della chemioterapia. Alysa vive a Petoskey, Michigan e nel 2011, quando aveva 14 anni, le è stato diagnosticato un tumore al cervello in fase terminale.
Oltre a casi di limite di pazienti con tumori al cervello come la storia del bambino di 8 mesiche vi avevamo raccontato, ricordiamo come siano stati di recente avviati studi clinici, quindi su pazienti, in cui si utilizzano i cannabinoidi sia come trattamento aggiuntivo alla chemioterapia, sia come trattamento da affiancare alla radioterapia, in casi di tumore cerebrale.
In questo caso la diagnosi era un astrocitoma anaplastico di terzo grado. Inoperabile e con un tasso di sopravvivenza quasi nullo. La crescita neuronale incontrollata nel cervello di Alysa rendeva impossibile mirare una terapiacontro una singola massa tumorale. La profondità della rete tumorale nel suo cervello impediva qualsiasi operazione chirurgica e l’unica scelta era la chemioterapia. L’aspettativa di vita secondo i medici non superava i due anni.
Il padre di Alysa ha contattato l’organizzazione Michigan Compassion e ha raccolto informazioni su precedenti trattamenti di tumori simili con l’estratto di Rick Simpson. Ad Alysa spettò la scelta di decidere la propria cura. Tentò la chemioterapia per cinque giorni ma gli effetti collaterali erano insopportabili e cominciò un trattamento con olio di cannabis. Gli effetti sulla sofferenza furono immediati e il trattamento è quindi proseguito con incrementi progressivi del dosaggio.
Inizialmente la terapia scelta da Alysa insieme ai suoi genitori fu tenuta segreta ai medici perché la famiglia temeva ripercussioni legali e la perdita del diritto al servizio sanitario. Dopo tre mesi di trattamento con l'estratto le risonanze magnetiche indicavano una cessazione della crescita tumorale. Dopo sei mesi le immagini evidenziavano una recessione dei tessuti cancerosi. Alysa ricominciava a camminare dopo che il suo organismo si era adattato alle forti dosi di cannabinoidi. I suoi genitori hanno confessato ai medici l’utilizzo di cannabinoidi al posto della chemioterapia solo quando le analisi del sangue non corrispondevano a quelle dei pazienti sotto chemio. L’evidenza delle analisi ha portato i dottori a consigliare il proseguimento del protocollo di Rick Simpson.
Con l’aiuto degli attivisti e della comuità locale, gli Erwin ottennero i fondi e la conoscenza necessaria per preparare l’estratto di cui Alysa necessitava per proseguire la cura In caso contrario la terapia sarebbe risultata molto costosa, viste le alti dosi imposte da questo tipo di condizione. Nel gennaio 2013 le nuove scansioni indicavano la scomparsa delle masse tumorali. Alysa Erwin ha ricominciato a vivere dopo un sonno indotto da THC e CBD, che intanto hanno attivato processi di apoptosi sulle cellule tumorali del suo cervello.
Oggi Alysa si è iscritta all’università dopo un anno di vita intensa speso raccontando la sua storia per informare i pazienti sulle terapie con cannabinoidi. Un suo scritto si trova in questo bloge in questa pagina di Culture Magazine si trova un articolo dettagliato.
Stefano Mariani