Inizia oggi il 37esimo congresso nazionale della Società Italiana di Farmacologia, dal tema: "I nuovi orizzonti della ricerca farmacologica: tra etica e scienza". Grande spazio sarà dedicato anche alla cannabis terapeutica. Oggi pomeriggio infatti, dalle 15 alle 18.30 si riuniranno alcuni tra i più importanti ricercatori italiani sulla cannabis, per confrontarsi su nuovi studi ed evidenze scientifiche.
Il convegno di oggi pomeriggio dedicato alla cannabis terapeutica sarà introdotto dal professor Maurizio Bifulco, presidente della facoltà di Farmacia e Medicina dell'Università degli studi di Salerno che collabora con IKhemp per un progetto di ricerca sul CBD e da Sabatino Maione, professore di farmacologia presso la Seconda Università degli studi di Napoli. Saranno presenti il ricercatore internazionale Daniele Pomelli che parlerà del sistema endocannabinoide come bersaglio di farmaci nel trattamento del dolore, il professore di farmacologia dell'Università di Cagliari Walter Fratta, che affronterà il ruolo del sistema endocannabinoide nelle patologie psichiche correlate ai disturbi alimentari, il ricercatore internazionale Vincenzo Di Marzo che parlerà del ruolo dei cannabinoidi nel trattamento di malattie rare come l'epilessia pediatrica e nella distrofia muscolare di Duchenne e infine Vincenzo Cuomo della facoltà di Farmacia e Medicina dell'Università La Sapienza di Roma e Patrizia Capolongo, ricercatrice presso lo stesso dipartimento a La Sapienza che analizzeranno il ruolo dei cannabinoidi nel trattamento del disturbo da stress post traumatico. Abbiamo raggiunto telefonicamente il dottor Maurizio Bifulco per capire meglio la portata che questa giornata di dibattiti possa avere sul futuro della ricerca.
Qual è il valore di questo pomeriggio dedicato alla cannabis terapeutica nel 37esimo congresso nazionale della SIF?
Sicuramente si tratta di una grossa spinta nel continuare a fare ricerca scientifica sulla cannabis. La Società Italiana di Farmacologia è storicamente il posto ideale per poter imbastire una discussione sia per gli addetti ai lavori, sia per il pubblico esterno. Cannabis e medicina è una tematica fondamentale che deve essere applicata con l'urgenza di recuperare il tempo perduto fino ad oggi. E tutto ciò avverrà in uno dei congressi storicamente più importanti in campo medico e farmacologico che è il posto giusto per dare riscatto e approfondire questo tipo di ricerche.
Scorrendo gli ospiti possiamo dire che la ricerca mondiale sulla cannabis terapeutica parla anche l'italiano?
Parla soprattutto italiano, anche perché noi abbiamo una grande tradizione di ricerca sul sistema endocannabinoide: pensi che su circa 20mila pubblicazioni sul tema, in circa il 10% c'è almeno la partecipazione di un ricercatore italiano. Soprattutto sul sistema endogeno e quindi sulle molecole endogene prodotte dal nostro corpo che sono molto simili ai cannabinonidi prodotti dalla pianta.
Lei ha alle spalle più di 20 anni di ricerca proprio sul sistema endocannabinoide. Quale può essere in questo senso il futuro della ricerca?
Credo che sia giunto il tempo di dedicarsi maggiormente allo studio delle molecole che compongono la cannabis e in particolare il CBD, cannabionide dalle molte proprietà terapeutiche che secondo me non è stato esplorato fino in fondo. E' anche per questa ragione che insieme all'azienda IKhemp stiamo studiando e sviluppando trattamenti proprio a base di CBD.
Redazione cannabisterapeutica.info