Le cannaflavine, una particolare tipologia di flavonoidi contenuti nella cannabis, si pongono oggi come uno dei protagonisti della ricerca scientifica legata alla pianta e alle sue proprietà. Ecco che cosa sono, gli studi in merito e le loro eccezionali proprietà antinfiammatorie.
Cosa sono le cannaflavine
Le cannaflavine — cannaflavine A (CFL-A), B (CFL-B) e C (CFL-C) — sono dei composti naturali presenti nella pianta e appartenenti alla famiglia dei flavonoidi, i composti polifenolici metaboliti secondari presenti in tutte le piante.
Come molte altre componenti della pianta a cinque punte, anche le cannaflavine contribuiscono al benessere dell’organismo agendo soprattutto come antinfiammatorio grazie alla loro capacità di inibire la produzione e la sintesi delle prostaglandine (in particolare PGE2), ossia gli acidi ciclopentanoici noti come mediatori dei processi derivanti dalle infiammazioni. Un’azione, quella delle cannaflavine, molto simile a quella di farmaci antipiretici, analgesici e antiflogistici (noti anche come FANS) come l’acido acetilsalicilico o l’ibuprofene.
Cannaflavine e azione antinfiammatoria: gli studi
Tra gli studi più recenti legati alle proprietà antinfiammatorie delle cannaflavine c’è una revisione del 2020 disponibile su Fitoterapia e intitolata “Cannflavins - From plant to patient: A scoping review”. Obiettivo dell’analisi sintetizzare e fare il punto sugli studi già disponibili e relativi alle cannaflavine per fornire così una panoramica sul tema e aiutare il progresso della ricerca.
Per l’analisi sono stati utilizzati diversi database — EMBASE, MEDLINE, Pubmed, CENTRAL e Google Scholar — e tutti i documenti disponibili prima del 26 febbraio 2020. In totale sono stati individuati 26 articoli.
Alla luce dei dati, è emerso che, in particolare le cannaflavine CFL-A e CFL-B, hanno dimostrato una potente attività antinfiammatoria attraverso l'inibizione del rilascio di PGE. I benefici sono stati inoltre descritti anche in modelli preclinici di antiossidazione (CFL-A), attività antiparassitaria (CFL-A, CFL-C), neuroprotezione (CFL-A) e cancro (isocannflavina B, un isomero CFL-B).
“Le cannaflavine dimostrano una serie di proprietà terapeutiche promettenti, in particolare come agenti antinfiammatori. I bassi rendimenti di estrazione, tuttavia, hanno precedentemente limitato la ricerca a piccole indagini precliniche. L'identificazione di varietà chimiche ricche di cannaflavine, le nuove tecniche di estrazione e la recente identificazione di un percorso biosintetico consentiranno, si spera, di ridimensionare la ricerca in modo appropriato”, hanno concluso i ricercatori.
Ad anticipare il risultato anche uno studio precedente e intitolato “Biosynthesis of cannflavins A and B from Cannabis sativa L” pubblicato su Phytochemmistry, secondo il quale la cannabis risulterebbe essere un antinfiammatorio fino a 30 volte più potente dell’Aspirina proprio grazie alla presenza delle cannaflavine e delle altre sue componenti.
Gli altri agenti antinfiammatori presenti nella cannabis
Le cannaflavine sono presenti nella pianta di cannabise in tutti i derivati a spettro completo, ossia quei prodotti che mirano a catturare tutti i composti terapeutici della pianta presenti in natura e al momento della lavorazione. Per questo possono essere quindi assunte esattamente come le altre molecole benefiche della cannabis.
Le proprietà antinfiammatorie della pianta, infatti, non si limitano a questi composti, ma riguardano anche altre componenti come il cannabidiolo (CBD) o i terpeni, che, agendo in contemporanea, innescano il cosiddetto effetto entourage, andando a potenziare gli effetti benefici della pianta sull’intero organismo.
Il CBD è un potente antinfiammatorio naturale usato in numerosi ambiti medici e per trattare patologie molto diverse tra loro: dall’arteriosclerosi al diabete, dall’artrite alle infiammazioni croniche.
Altrettanto benefici, anche se per ragioni differenti, sono i terpeni, ossia le molecole aromatiche presenti in tutte le piante e che sono in particolare responsabili del profumo caratteristico delle diverse specie vegetali. Tra questi il mircene, che ha proprietà sedative e antinfiammatorie; il limonene, che può invece funzionare per alleviare l’ansia; o il beta-cariofillene, che ha potenzialità nel trattamento del dolore e nel migliorare la guarigione dalle ferite.