Ve la riproponiamo così com'è stata scritta, perché da sola vale più di mille articoli ed editoriali. E' la lettera di una mamma, la signora Wally Morellato, che fa parte del Comitato pazienti Cannabis Medica, la cui figlia, affetta da crisi epilettiche, ha trovato nella cannabis un rimedio che le aveva permesso di tornare ad una vita dignitosa, con le crisi diminuite del 70%. Il problema, noto e stranoto, è che la cannabis in farmacia non si trova con continuità da anni, per questo scrive direttamente al sottosegretario Costa, che si era assunto la responsabilità di avviare il tavolo tecnico con i pazienti senza poi dare risposte concrete. Trovate qui sotto la lettera, oltre al link della storia di Wally e Denise, che avevamo già raccontato.
Non c'è pietà per i pazienti che usano la cannabis?
Mi ritrovo nuovamente a scriverle per ribadirle, come un pappagallo stanco, la situazione che costantemente grava da sei anni. La mancanza di cura - cannabis terapeutica.
Creda, la vita dei malati è già difficile di suo e se poi manca la cura può immaginare la difficoltà di affrontare il dolore. Abbiamo chiesto, detto, scritto, urlato un’infinità di volte ma... Non c’è pietà ?
Siamo stanchi, ci troviamo di fronte a muri istituzionali silenti, medici specialisti e non, che con il loro pregiudizi e ignoranza ci negano il diritto di cura. La cannabis terapeutica trattasi di un farmaco e non di droga a differenza di farmaci legalizzati come la morfina che creano dipendenza ed effetti collaterali a lungo termine.
Mi creda, vorrei davvero trovare un medicinale giusto per mia figlia che permetta il suo benessere, la continuità di cura ma purtroppo per la sua farmacoresistenza non vi è speranza. Cerco costantemente, ogni quindici giorni, nelle varie farmacie italiane la varietà mancante. Sono esausta, logora, mi sembra di elemosinare quello che mi è di diritto.
Denise si cura con la Bedica, Bedrolite e CBD, varianti a volte introvabili che le permettono di vivere con meno crisi epilettiche e senza l’incubo dei scottomi scintillanti (sintomo arrivato dopo la sospensione di un farmaco che le provocava ira e aggressività). Scintille, lampi e tuoni ritornano prepotenti anche per trenta minuti nella testa di mia figlia, successivamente alle crisi creandole dolore.
Come non affliggersi davanti a tanta sofferenza ?
Oggi sono stanca.
Oggi sono stanca di correre, di sperare.
Non sono più molto giovane, il tempo scivola dalle dita troppo velocemente e le risposte sono troppo lente.
Non c’è tempo, non abbiamo tempo.
Dateci la serenità , la costanza ma soprattutto risposte.
Con speranza attendo la vostra voce.
Wally Morellato, mamma di Denise.
Redazione di Cannabisterapeutica.info